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GUIDA AL NON TESTATO SUGLI ANIMALI
Monday, June 4th 2007, 12:03 PM 2605 0
http://www.infolav.org/le nostrecampagne/testcosmet ici/guidapraticanontestat o/5231.htm
Presentazione
E' stato rinnovato lo Standard Internazionale “Non Testato su Animali”, l’unico disciplinare riconosciuto a livello internazionale in grado di indicare ai consumatori le aziende produttrici di cosmetici che hanno deciso di non contribuire alla sperimentazione animale, impegnandosi a non commissionare e a non effettuare test su animali sul proprio prodotto e sulle materie prime che lo compongono.
Lo Standard Internazionale è innovativo rispetto ai principi adottati fino a qualche tempo fa poiché è più restrittivo sul fronte "tecnico" e morale, è più forte poiché è un'iniziativa unitaria delle cinquanta più importanti associazioni antivivisezioniste ed animaliste nel mondo, è più garantista per le associazioni stesse ed i consumatori poiché le affermazioni e gli impegni saranno controllati da una società indipendente di auditing, è più impegnativo perché prevede la possibilità di cessione del logo che contraddistinguerà i prodotti "buoni".
La LAV ha contattato oltre 1000 ditte italiane richiedendo di aderire allo Standard sul Non Testato. Le aziende che hanno dimostrato di rispettare i criteri dello Standard ed hanno superato il controllo effettuato da ICEA, sono state inserite nella Guida al non testato della LAV.
Per maggiori informazioni sui cosmetici non testati, potete contattare direttamente Roberta Bartocci, responsabile della campagna: r.bartocci@infolav.org
http://www.infolav.org/le nostrecampagne/testcosmet ici/guidapraticanontestat o/5234.htm
Le aziende approvate
Le aziende elencate sono le prime imprese italiane che sono state approvate dalla LAV e che hanno sottoscritto l’impegno a rispettare lo standard, e quindi a non commissionare e a non effettuare test su animali sul proprio prodotto e sulle materie prime che lo compongono.
Scegliendo i prodotti e le marche commercializzate da queste aziende, potrete acquistare cosmetici, saponi, prodotti per l’igiene orale e detersivi, con la certezza di non contribuire alla sperimentazione animale.
Aziende Italiane:
Derbe : Regenè; Speziali Fiorentini; Seres.
Cibe Laboratori: Fiori & Frutta; Mondo Naturale; Antica Provenza Ligure, Econatura, Antico Marsiglia, Samarcanda.
Helan
I Serafini
D’Aymons
Indica
Evan Bartholomew: Evan
Saponificio Gianasso : Floralia; i Provenzali.
Flora
SAN.ECO.VIT :Ecoland, Biobi, Ecor, Ecotan, Victor Philippe.
BioPet
Hawai
Coop
L'Erbolario
Argital
Aziende straniere distribuite in Italia:
The Body Shop
Montagne Jeunesse
John Pal Mitchell System
Jason Natural Cosmetic
W.S.Badger
Per conoscere l'elenco completo delle aziende estere che hanno aderito allo standard, puoi consultare il sito della BUAV: http://www.buav.org/gocrueltyfree/littlebook.html
La Guida pratica al NON testato della LAV viene continuamente aggiornata con nuove aziende che chiedono di aderire allo standard e che attualmente sono in fase di approvazione, visitate il sito della LAV nei prossimi mesi per conoscerle tutte
http://www.infolav.org/le nostrecampagne/testcosmet ici/guidapraticanontestat o/5233.htm
La convenzione LAV - ICEA
Dal 2004 la LAV ha stilato un accordo con ICEA (www.icea.info), Istituto per la Certificazione Etica e Ambientale che garantirà la conformità delle aziende ai principi dello Standard Non Testato su Animali. Per ottenere il riconoscimento di adesione allo standard l’azienda deve compilare un questionario dettagliato sulla propria politica aziendale in merito ai test su animali e fornire informazioni di tipo commerciale (tipologia di prodotti commercializzati, mercato, origine degli ingredienti). L’azienda inoltre deve presentare una dichiarazione scritta di tutti i propri fornitori che attesti il loro impegno a non eseguire test su animali almeno a partire dalla data di sottoscrizione dello Standard. La LAV riceve la documentazione e si occupa di controllare che siano state inserite tutte le informazioni richieste e se queste siano coerenti. Se la documentazione risulta completa e corretta, l'azienda può richiedere la visita ispettiva di ICEA, che, attraverso il suo personale tecnico, organizza un controllo sul campo. ICEA controlla la conformità dell'azienda rispetto a quanto dichiarato sulla documentazione, verificando contestualmente anche l'adesione ai minimi requisiti di legge in termini di norme di buona fabbricazione (NBF). Solo in seguito all'esito positivo della visita ispettiva da parte di ICEA, LAV autorizza l'azienda all'utilizzo della dicitura dello standard.
http://www.infolav.org/le nostrecampagne/testcosmet ici/guidapraticanontestat o/5235.htm
Che cosa prevede lo standard?
La sottoscrizione di un’azienda allo Standard impegna la stessa a non effettuare ne’ commissionare test su animali per i suoi prodotti e materie prime a partire da una data fissata (precedente o simultanea all’atto della sottoscrizione stessa). Viene richiesto all’azienda di fornire una documentazione dettagliata che comprende le dichiarazioni dei propri produttori e fornitori che attestano che le materie fornite non sono state testate su animali dopo la data fissata. E’ così possibile cercare di fermare i test su animali a scopo cosmetico d’ora in avanti grazie alle nostre scelte di consumatori, scegliendo di acquistare solo i prodotti delle aziende che hanno sottoscritto lo Standard.
Come faccio a riconoscere un cosmetico non testato su animali?
Attualmente, l’unico modo per essere certi di non acquistare un cosmetico testato su animali è affidarsi alla Guida Pratica della LAV sui cosmetici non testati perché è l’unica basata su uno standard riconosciuto a livello internazionale che prevede rigorosi controlli presso le imprese che lo sottoscrivono. Le aziende cosmetiche italiane approvate dalla LAV in base allo Standard Internazionale “Non Testato Su Animali” sono elencati nella Guida Pratica, e riportano sulla confezione la dicitura
Stop ai Test su Animali
Controllato da I.C.E.A.
Per LAV
Presto inoltre, anche le aziende italiane che rispettano lo standard, potranno, se lo richiederanno, rendere più riconoscibili i loro prodotti utilizzando il logo sul non testato su animali, creato dalla Coalizione Europea Contro la Vivisezione per contraddistinguere i cosmetici che rispettano lo standard.
Non è obbligatorio testare i cosmetici su animali?
La legge attuale vieta di testare i cosmetici finiti su animali, ma sancisce ancora l’obbligo di testare su animali qualsiasi nuova materia prima che venga immessa sul mercato. Negli anni passati sono state testate circa 10.000 sostanze utilizzate dall’industria cosmetica per formulare i propri prodotti. Le aziende che sottoscrivono lo standard si impegnano ad utilizzare solo le materie prime già in commercio alla data della firma dello standard, in questo modo non si immettono in commercio nuove sostanze e non si incrementa la sperimentazione animale. Se tutte le aziende sottoscrivessero lo Standard, automaticamente cesserebbero i test cosmetici su animali poiché tutte le aziende utilizzerebbero le materie prime già esistenti per formulare i propri prodotti.
Cosa vogliono dire le seguenti diciture?
“clinicamente testato”
Tale dicitura non fornisce alcuna indicazione sulla politica dell’azienda in merito ai test su animali; essa non ha alcun valore ufficiale, si riferisce al prodotto finito ed indica che il prodotto è stato oggetto di test su volontari, ma questo non garantisce che non siano stati effettuati anche test su animali.
“dermatologicamente testato”
Tale dicitura non fornisce alcuna indicazione sulla politica dell’azienda in merito ai test su animali; essa non ha alcun valore ufficiale, si riferisce al prodotto finito ed indica che il prodotto è stato oggetto di test dermatologici, ovvero per valutarne gli effetti sulla pelle; può essere considerata sinonimo di “clinicamente testato” e non garantisce che non siano stati effettuati anche test su animali.
“microbiologicamente testato”
Tale dicitura non fornisce alcuna indicazione sulla politica dell’azienda in merito ai test su animali; essa non ha alcun valore ufficiale;si riferisce ai controlli che obbligatoriamente i prodotti cosmetici devono subire in fase di produzione. Essi infatti sono soggetti a contaminazioni da parte di funghi e batteri, che devono essere evitate poiché potenzialmente pericolose per la pelle. Non indica che non siano stati effettuati anche test su animali.
Se un marchio non è presente sulla lista della LAV significa che è implicato in test su animali?
No, tuttavia la LAV può garantire solo per le aziende che hanno deciso di aderire allo Standard Internazionale Non Testato su Animali e si sono sottoposte ai nostri controlli, previsti dallo standard. La decisione di un'azienda di non aderire allo Standard non ci permette di eseguire questi controlli, la loro dichiarazione di non effettuare test su animali è quindi autoreferenziale e non garantita da verifiche esterne. Per questo la LAV consiglia di orientare i propri acquisti verso le ditte che aderiscono allo standard.
Perché il mio marchio preferito non è presente sulla lista?
Lush
La casa madre di Lush si trova nel Regno Unito e pertanto dialoga direttamente con la consorella della LAV, la BUAV (British Union for the Abolition of Vivisection), coordinatrice della ECEAE (Coalizione Europea Contro la Vivisezione). Per quanto riguarda i prodotti confezionati, Lush non ha voluto fissare una data in cui non utilizzerà più materie prime testate su animali, fondamentale ai fini dell’adesione allo standard; mentre tutti i prodotti non confezionati, prodotti in Italia, perseguono i principi del nostro standard. Tuttavia i criteri non possono essere applicati solo parzialmente e quindi Lush non è stata inserita nella lista.
Tutti gli altri marchi
Le aziende non presenti sulla nostra lista (come per esempio Bottega Verde e Dr. Taffi) non hanno mai risposto al nostro questionario per l’adesione dello standard. La loro assenza può significare un disinteresse a rientrare nella lista dei prodotti non testati su animali e/o una non conformità allo standard.
Posso continuare ad acquistare i prodotti di The Body Shop dopo che l'azienda è stata acquisita da L'Oreal?
The Body Shop continua a garantire gli stessi standard di eticità per quanto riguarda il suo impegno contro i test su animali e si impegna anche ad influenzare positivamente la politica di L'Oreal in tal senso. Spetta ai consumatori la scelta di continuare o meno ad acquistare prodotti di questa azienda sostenendo, in maniera indiretta, anche L'Oreal, uno degli utilizzatori di animali per test su cosmetici.
L'impegno di un'azienda nella ricerca su test alternativi è una garanzia di eticità dei loro prodotti?
L'impegno di un'azienda nella ricerca su test alternativi è encomiabile, tuttavia non è una condizione sufficiete (o necessaria) per considerare positivamente un'azienda; infatti nulla vieta all'azienda di eseguire direttamente o indirettamente test su animali, cosa che accade, ad esempio, nel caso di L'Oreal, uno dei maggiori utilizzatori di animali per test su cosmetici, al contempo impegnato nella ricerca di test alternativi.
L'adesione di un'azienda a Unipro è una garanzia di eticità dei suoi prodotti?
No, perchè le aziende legate ad Unipro (associazione italiana industrie cosmetiche) e di conseguenza aderenti all'IPAM (piattaforma italiana per i metodi alternativi) pur impegnandosi nella ricerca di metodi alternativi, non escludono la possibilità di impiegare gli animali per i loro test cosmetici.
http://www.infolav.org/le nostrecampagne/testcosmet ici/guidapraticanontestat o/5236.htm
Cosa puoi fare tu
Per non incrementare i test sugli animali, scegli solo i prodotti delle aziende presenti nella nostra lista, se il produttore dei tuoi cosmetici preferiti non ha ancora sottoscritto lo standard "Non testato su animali", invitalo a non effettuare o commissionare test su animali e ad impegnarsi per rispettare il nostro standard, maggiori saranno le aziende che aderiranno, minori saranno gli animali vittime degli esperimenti. Puoi adattare con i tuoi dati la seguente lettera:
Spett.le
Sono un vostro consumatore da tempo e apprezzo molto la qualità dei vostri prodotti; tuttavia vorrei conoscere il motivo per cui la vostra ditta non compare sulla Guida Pratica dei cosmetici della LAV (Lega Anti Vivisezione, www. Infolav.org), che so essere l'unica a basarsi su uno standard internazionale, così come ho saputo dalla stessa LAV e al cui questionario non avete risposto. La stessa associazione mi ha comunicato che il disciplinare dello standard cosmetici si basa sul fatto che una ditta si impegna, dalla data della sottoscrizione dello standard, a non effettuare ne' commissionare test su animali su prodotti ed ingredienti, seguendo tutta la filiera produttiva fino al produttore di materie prime. Inoltre dal 2004 la conformità allo standard ella LAV è controllata da ICEA (Istituto per la Certificazione Etica e Ambientale), cosa che rende lo standard serio e affidabile a mio avviso. L’adesione allo standard cosmetici permette di evitare l’incremento della sperimentazione animale a scopo cosmetico, poiché la il produttore di cosmetici utilizzerebbe solo le materie prime fino a quel momento in commercio e non le nuove che richiederebbero, per legge, nuovi test su animali.
Spero di trovare il vostro nome sulla nuova Guida della LAV, altrimenti rivolgerò i miei consumi altrove.
Cordiali saluti
Nome e Cognome
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